Breve guida storico-artistica

La Storia di Capestrano: un paese collocato sopra una altura (m.465) nella parte centrale della Valle del Tirino che in epoca romana era chiamata Valle Tritana o Valle Trita

Data di pubblicazione:
30 Aprile 2021
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Capestrano è un paese collocato sopra una altura (m.465) nella parte centrale della Valle del Tirino che in epoca romana era chiamata Valle Tritana o Valle Trita. Nella Valle scorre il fiume Tirino, denominato sino dall’epoca romana Tirinum flumen, per essere originato da tre sorgenti (Capodacqua,  Lago e Presciano) tutte situate nel territorio di Capestrano. Ecco perché la cittadina ha come stemma un castello dalle cui basi scaturiscono tre sorgenti (trium amnium) che hanno dato origine anche al nome Capestrano che deriva dalla contrazione di “Caput trium Amnium” cioè Principio di tre sorgenti. Nella Valle, all’epoca romana, esisteva la fiorente e popolosa città di Aufinium, centro culturale  e sede di una rinomata scuola filosofica tanto che dai romani era stata elevata al rango di “municipium”.  Gli abitanti appartenevano allo storico e ben noto gruppo dei Vestini e furono a lungo fedeli a Roma. Una menzione dell’ antica Aufinium  è stata lasciata da Plinio il Vecchio, che riporta l’ insediamento abitativo della Valle del Tirino tra i principali centri vestini: “Vestinorum Angulani, Pennenses, Peltuinates quibus iunguntur Aufinates Cismontani”.

Durante la seconda metà del secolo VI  la valle venne occupata dai Longobardi che arrecarono danni grandissimi ad Aufinium scompaginando la struttura stessa del suo territorio e togliendole ogni possibilità di ricomposizione.Le case furono abbandonate e la popolazione costretta a cercare scampo altrove.Il dominio longobardo durò per almeno due secoli durante i quali l'elemento longobardo si mescolò con la popolazione locale. Le attuali origini del paese si fanno risalire all’incirca all’anno 880 e sembra che si sia costituito con il raggrupparsi di piccoli nuclei di popolazioni che si erano sparsi nella valle dopo la distruzione della città di Aufinium. Inizialmente fu per molti anni sotto il dominio e la podestà dei monaci Benedettini della grande Abbazia di San Pietro ad Oratorium, che sorgeva nel territorio a breve distanza dal paese.

Il primo documento in cui è citato il nome di Capestrano risale al 1284 allorquando Carlo I d'Angiò, in segno di riconoscimento per la fedeltà dimostrata nella conquista del regno di Napoli, trasferì la padronanza del territorio della valle del Tirino a Riccardo  Acquaviva di S. Valentino. Il paese fu originariamente a struttura fortificata come risulta da taluni documenti in cui era chiamato “Oppida Capistrani”. La necessità di difendersi è confermata dal fatto che  una piccola torre di avvistamento venne costruita al valico di Forca di Penne dove si erano affacciate bande di Saraceni.

Capestrano, dalla seconda metà del XV secolo, era un marchesato con annessa la baronia di Carapelle e comprendeva, quindi, tutti i paesi della valle tritana. Nel 1584 divenne un principato che comprendeva Forca di Penne, il casale di Santa Pelagia, la fortezza di Castel del Monte e la baronia di Carapelle.

Nel corso della sua storia, fu feudo si varie famiglie nobiliari quali quelle degli Acquaviva, degli Accrocciamuro, dei Piccolomini, dei Medici di Toscana e, infine, dei Borbone del reame di Napoli e delle Due Sicilie. Ferdinando IV di Borbone concesse a Capestrano il titolo di città. Nel 1860 entrò a far parte del Regno d’Italia.

Come antichità storiche sono da menzionare:

  1. Il Convento di San Giovanni, fondato nel 1447 dal monaco francescano Giovanni, nato a Capestrano nel 1386 e morto nel 1456, santificato nel 1690 dal papa Alessandro VIII.
  2. La Casa natale di San Giovanni (1386);
  3. Il Castello medioevale (XV secolo);
  4. La Chiesa di San Pietro ad Oratorium fondata nel 722 dal Re Desiderio dei Longobardi;
  5. La Chiesa di Santa Maria del Rosario (XIV secolo);
  6. Il guerriero di Capestrano ( VI secolo a.C.; si trova nel museo nazionale archeologico di Chieti)
  7. La chiesa parrocchiale di Santa Maria della Pace (1643);
  8. La Ciesa di Santa Maria di Loreto in contrada Presciano (1610):
  9. Area archeologica.

Ultimo aggiornamento

Venerdi 22 Luglio 2022